Assemblea Confartigianato Imprese, Roma 2019
Un momento focale per gli artigiani: l’Assemblea pubblica a Roma, un appuntamento importante per l’economia, è quello che si svolgerà martedì 18 giugno alle ore 10,30 all’Auditorium del Roma Convention Center La Nuvola in Viale Asia, dove si terrà l’Assemblea pubblica di Confartigianato Imprese.
Come da tradizione e alla presenza degli esponenti del Governo e delle Istituzioni interessate, il Presidente della Confederazione Giorgio Merletti, esporrà la situazione e le proposte ideate a favore delle micro, piccole e medie imprese nonché del settore artigiano.
Lo scopo dell’Assemblea pubblica della Confartigianato è quello di fornire degli input atti a sciogliere i nodi che frenano lo sviluppo economico di questo settore in modo da poter attivare una oggettiva ricrescita economica.
Le proposte riguardano oltre un milione e mezzo di artigiani e di piccoli imprenditori che occupano più di tre milioni di lavoratori. È sufficiente pensare che nelle 1.200 sedi della Confartigianato presenti nel nostro Paese e che occupano quasi undicimila addetti, ogni giorno si rivolgono migliaia di utenti in cerca di assistenza e di risposte ai vari problemi che riguardano il loro settore.
D’altronde è noto che l’Italia è il Paese europeo con il più alto numero di piccole e medie imprese artigiane e che la Confartigianato Imprese è la più estesa ed articolata rete che li rappresenta fornendo loro, servizi necessari per la loro attività e mantenendo fede a quelli che furono gli intenti che nel 1946 la fecero nascere.
Un sguardo all’economia di settore
Nonostante i numeri invidiabili di questo settore, purtroppo molti segmenti professionali artigiani sono sulla via dell’estinzione a causa del cambiamento dello stile di vita degli italiani nonché per le tante trasformazioni tecnologiche che sono avvenute in questi ultimi decenni.
A confermare questo scenario è la Cgia di Mestre che denuncia, statistiche alla mano, che tra il 2017 e il 2018 c’è stato un calo dell’1,2% di imprese artigiane (pari 16.300 imprese in meno) che prosegue una emorragia nata circa dieci anni fa quando incominciò la crisi mondiale. Da allora ben 165.000 attività hanno chiuso definitivamente i battenti (una riduzione dell’11,3%) senza che siano state trovate delle soluzioni ad una impasse infinita. I dati 2018 dicono che sono ancora in essere circa un milione e trecentomila micro, piccole e medie aziende artigiane suddivise il 37,7% nell’edilizia, il 33,2% nei servizi, il 22,9% nella produzioni, il 6,2% nei trasporti.
C’è da dire che le nuove tecnologie hanno contribuito, e non poco, nel mettere in crisi il settore attraverso quelle produzioni di serie che hanno invaso il mercato a costi decisamente inferiori. Poco pare interessare all’opinione pubblica se chiude una micro attività che significa impoverimento di posti di lavoro e perdita (spesso irreversibile) di una certa cultura di lavoro e tecniche dello stesso.
Sempre la Cgia di Mestre segnala che il fenomeno delle chiusure è più presente nel Meridione. Bandiera nera è per la Sardegna che perde ben il 18% delle imprese artigiane, seguita dall’Abruzzo con – 17,2% e l’Umbria con il -15,3%, che precedono sia la Basilicata (-15,1%) che la Sicilia (-15,1%).
Occorrono risposte
L’obiettivo dell’Assemblea Confartigianato Imprese è quello di sollecitare le Istituzioni nel trovare rapidamente delle vere risposte atte, non solo a tutelare un fondamentale tessuto produttivo del nostro Paese, ma anche a ridare alle micro, piccole e medie imprese artigiane le opportunità che meritano per tornare ad essere nuovamente il volano dell’economia nazionale.
Risulta quindi essere fondamentale l’impegno da parte dello Stato che ha il compito di semplificare il cammino sempre più tortuoso di aziende stritolate da burocrazia e tasse, impegnandosi in prima persona a trovare quelle strategiche dinamiche necessarie per sviluppare la ricrescita economica e bloccando l’emorragia di imprese artigiane costrette a chiudere l’attività.
Essere presenti a questo appuntamento è quest’anno molto importante, così come è fondamentale fare sentire la propria voce per dimostrare che il settore artigiano è ancora vivo e vuole avere delle concrete risposte.
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